sabato 19 maggio 2012

Scu, terrorismo alla corleonese?

"Piccola mia ti amo" è scritto sul muro della "ferita". Le ragazze del "Morvillo-Falcone" avevano vinto un concorso con l'immagine dei loro sguardi che sfidava l'ombra e la paura: "Guardateci negli occhi" così si rivolgevano ai mafiosi, ai vigliacchi, a chi non osa mai farsi vedere e agisce nello scuro, nell'angolo storto della vita, dove la speranza annega...
Possibile possano essere stati i "nipotini" dei boss in carcere della Sacra Corona Unita? Inimaginabile, non è mai successo, gli "scoppi" la Scu li ha sempre usati per intimorire, come avvertimento, come monito estorsivo, non è mai andata oltre. Eppure, la pista di un salto di qualità "corleonese" di una criminalità, che sino a ieri non aveva mai conclamato un'operatività terrorista, è tra le ipotesi al vaglio.
La più plausibile, Nichi Vendola ha parlato di un "corpo a corpo" in atto con la criminalità organizzata. Perchè questo è, cos'altro se no? Mettere un ordigno davanti ad una scuola, sistemare un innesco, collegarlo ad un timer, azionare un telecomando è una scelta. La Scu, se la Scu è stata, si presenta sulla scena criminale tentando l'unicità dell'orrore: una strage combinata contro una scuola di ragazze.
Un atto di crudeltà e, il "muretto" degli incontri prima della campanella, si trasforma nella trappola che chiude la vita, quella di Melissa Bassi, quella di Veronica Capodieci che combatte per sopravvivere, quella delle altre, per sempre custodi del ricordo e dello strazio.
Una mattina e la spensieratezza che abita l'animo dei nostri ragazzi - abituati a "giocar sempre",  così ti appaiono, se li guardi per strada presi dalla stravaganza dei loro look ispirati all'apparire al disimpegno – svanisce! Perchè scegliere i ragazzi allora? La carovana antimafia riguarda loro, l'intento di sensibilizzazione e di coinvolgimento è rivolto a loro. Un altro educare si spera, una responsabilizzazione che sia leva di un diverso fondarsi delle comunità... A questo lavora Libera.
Loro, i ragazzi, sono la speranza. Una speranza che, evidentemente, fa paura.
Ma altre ipotesi sono sotto la lente di chi indaga.
La pista anarchica? S’indaga, qualcuno chiama in campo la Grecia... No, non può essere, non posso credere che nella mira insurrezionalista possa esserci una scuola di ragazze.
Che altro rimane? Il pensiero corre alla misoginia di alcuni: l'atto di un folle mosso dall'odio verso le donne? Quell'odio che ogni giorno piega il sentire del femminile al comando di una società fondata sul predominio e su controllo maschile... Quella società, che al suo "estremo" di comando, ispira la mafia, il nascondimento, l'ombra, ogni massoneria, ogni consorteria che per essere ha bisogno di alimentare l'orrore...

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