Solo musica, solo quella per leggere un’estate che ha avuto caldi intensi, con nomi importanti, questione di spettacolo e anche la meteorologia si adegua e si destina. Ah!, quello, lo spettacolo e quell’altra, la scena… C’è differenza. Diversa sostanza.
Di scena ne ho amata una “particolare” nei primi giorni di
agosto, “anarchica” in una delle tante sere di “Bande a Sud”, neonato festival
diretto dal maestro Gioacchino Palma. Un’overture bandistica tutta affidata
alla gioia dei musicisti, al loro fare totale, nel rompere le righe della parata ma anche quelle degli spartiti
nel compiersi dell’incontro. Così hanno fatto il 6 di agosto quelli di
AlBandoLaBanda, della Banda Roncati, della Filarmonica del Capo di Leuca, di
Les Troublamours, di Los Adoquines de Spartaco e dello Scognamillo.
Un’addizione di suoni che ha attraversato il paese per dare l’ “assalto” alla
cassarmonica, la casa dei suoni della festa. Ed è stata festa vera.
Con-fusione, per dire ed esaltare la tradizione, anzi le tradizioni della
musica: il suo essere plurale. Non c’era spettacolo in quell’accadere, nessun
ostentare, nessuna formalizzazione, nessuna separazione dal pubblico. Solo
gioco. Solo quello, nelle corse dei musicisti nella piazza in gara con quelle
dei bambini che ai piedi della scatola di luce chiedevano versi alla
poeta-paesologa Maira Marzioni.
Un festival, quello di Trepuzzi pensato all’insegna degli
attraversamenti sonori (e non solo quelli) per riflettere e approfondire il valore
storico e culturale della banda partendo con l'opera - il 5 di agosto, Le Nozze di Figaro - repertorio e sfondo "colto" del fare banda e
omaggiando la forza degli ottoni e delle percussioni con il concerto “Da Bach a
Piazzolla”. Due produzioni dell’Orchestra Sinfonica Tito Schipa che con il
Conservatorio di Lecce è stata fattiva partner artistica dell’evento.
Gli attraversamenti sonori hanno ispirato poi i dj set
(straordinario quello che ha visto alla consolle Tobia Lamare per il “San
Lorenzo Bandistico” a Casalabate), i tanti concerti, le visioni filmate e le
mostre d’immagini sino al culmine dell’“astrazione” negli ascolti proposti con
“Bande critiche” concerto di musica elettronica che ha ospitato nella Chiesa di
Cerrate l’acusmonium di Franco Degrassi.
Una ricerca culminata, nella serata di chiusura, il 16
agosto, con il concerto di Cesare Dell’Anna, trombettista figlio della banda e
generoso “maestro” di concertazioni che cuciono il più raffinato jazz
progressivo con gli umori della musica tradizionale, qualsiasi essa sia.
Esaltante, nel
suo motteggiare un “Viva la libertà” e
un significativo: “Come sapete noi facciamo musica popolare” dando
l’attacco ad una splendida versione della coltreniana “My favorite things”.
Come a sottolineare il “da dove veniamo” di una formazione, gli Opa Cupa, che
dimostra d’essere crew di grandi talenti.
***
Questa prima edizione di Bande a Sud, preceduta da un
prologo nella scorsa primavera mostra d’essere esperienza ed opportunità su cui
investire: la tradizione bandistica, la riflessione sugli spazi, la ricerca
iconografica e testimoniale sono ingredienti e parti di un lavoro che lasciano
sperare in un’ “attrezzatura” teorica che certo può confermarsi nella sua
dimensione di “accadimento” fuori dallo spettacolo e dalla spettacolarizzazione
puntando a servire il desiderio di convivialità e di scambio che la comunità
chiede. Come quello pieno di gusto offerto dalle rosticcerie che abitano
tutt’intorno la piazza di Trepuzzi. Altra risorsa e particolarità su cui
riflettere pensando una festa all’insegna delle risorse e della piena
sostenibilità che meglio si sperimenta nella reciproca valorizzazione.
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