martedì 18 settembre 2012

Risvegli di Irene Scardia

Ci accompagna in un “notturno” Irene Scardia, per dire tutte le possibilità del risveglio… dei “Risvegli”. La fragilità, materia e frutto dell’animo, è più esposta in quel tornare alla luce, con la testa impastata di sogni e di presagi… Quando il “non so” fa a gara con il “so” e, sul bilico, sei chiamato a scegliere. Ogni volta. Ad ogni risveglio… se sei nell’esercizio della sensibilità, delle interrogazioni, della vita insomma…
Non è la notte, la luna, le stelle, l’abbandono… che fa casa alla malinconia, alla mancanza che è motore di poesia? Già la poesia, quella la materia che troviamo dentro ogni “mattino” saperla impastare sta a noi… A chi è capace di con-fondere l’astrazione con il reale…  Quale magnifico pane! Questo di Irene è fatto di note. Quelle lei impasta con Emanuele Coluccia e Luca Alemanno. Un set essenziale per dar forma ad un’opera per ora solo on-line e che presto, finito il lievitare, avrà la forma di un Cd. Fili di narrazioni sono questi “Risvegli”. Giorni o intonazioni di giorni che - se sei allenato  all’attesa (ma anche solo se ti abbandoni all’ascolto) - ne vedi i colori, le andature ad ogni voltare di rigo… e stropicciandoti gli occhi t’appare intero con le sue possibilità, con l’armatura dello stato d’animo necessario per viverlo interamente giorno o episodio di un giorno. Momento o intero quotidiano.
Questa la musica a cui ci ha allento Irene Scardia sempre suggestionale, raccontativa… miscela dove le parole si trattengono nei suoni a far incantamento. Pausa. Ascolto, solo quello. Solo “Ascolto”. Virtù degli Attenti. Della presenza al Mondo…

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