sabato 25 agosto 2012

La lettera aperta di 11/8 ai "patron" della Notte della Taranta

...e se la Notte della Taranta e Puglia Sounds fossero un'utopia?

Per essere coerenti con il commento che più ci viene rivolto e dedicato: l' «11/8 Records è sempre quella che ha qualcosa da contestare» oggi, con questa lettera aperta, vogliamo raccontare il nostro disagio ma anche ripercorrere le tappe del nostro "sogno": una storia nata da un infaticabile e mai esausto spirito di autonomia esperessiva ed imprenditoriale che ha dato vita a decine di produzioni discografiche - molte riguardano artisti emergenti salentini - caratterizzate tutte da una qualità e da una visione "avanguardistica" senza dimenticare lo stretto legame con la tradizione e la realtà musicale locale: il mondo bandistico, quello popolare e quello folk.

Una lettera aperta per esprimere pubblicamente le ragioni del rifiuto a quello che riteniamo un pessimo invito e per spiegare il perché di alcune scelte artistiche a chi ci riconosce un ruolo importante sia dal punto di vista simbolico che dal punto di vista artistico e  professionale.
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I "progetti speciali" sono stati quelli che più hanno ispirato le realtà musicali locali nel fare incontro e scambio, un fatto di cui essere orgogliosi, ma, capita che, in questo Salento, gli "operatori culturali", i "direttori artistici" e i "critici" non abbiano memoria, ecco allora, a loro uso, un breve riepilogo della nostra attività...

E' del 1992 il primo embrione del progetto "GirodiBanda" dedicato alla rivalutazione delle bande tradizionali pugliesi, uno spettacolo che riesce oggi a riempire di entusiasmo ed energia le piazze dov'è invitato, impegnando in tour internazionali l'ensemble degli esecutori.

Abbiamo sempre rivolto - nei nostri operosi venti anni di storia e di storie - un'attenzione particolare alla cultura dell'accoglienza sin dalle prime esperienze nella casa/laboratorio "Albania Hotel" (prima vera residenza artistica creata nel Salento). Lì, in quella che era la sua casa, Cesare, attento ascoltatore di Radio Tirana, s'è fatto ospite di artisti di ogni nazionalità ed estrazione sociale, creando un alternativa ai cosiddetti "Centri di Accoglienza", uno dei pochi bacini di respiro culturale degli anni Novanta. Un luogo di creatività animato da innumerevoli occasioni di lavoro comune dove la ricerca sonora e le diverse tradizioni si sono incontrate... Del 1996 è il progetto Opa Cupa, che ha visto mischiarsi, nel “Balkan Jazz”, una visione musicale di concezione bandistica con la sensibilità propria del jazz progressive ispirandosi e rendendo omaggio alla sponda Balcanica dell'Adriatico.

Un'esperienza continuata con il "Festival Livello Undiciottavi" che, in un tendone da circo piazzato (a proprie spese) nelle periferie degradate della città Lecce, ha dato luogo alla necessità di una diversa educazione alla cultura e alla collaborazione promuovendo l'interazione e il pieno coinvolgimento delle realtà locali.

Più recente la creazione del "Laboratorio Urbano Livello Undiciottavi" che, a dispetto della "stasi" di alcune realtà istituzionali locali, che ne rallentano e spesso impediscono il normale funzionamento, è riuscito a diventare uno degli spazi più ambìti dalle produzioni musicali e artistiche in Italia, Caparezza lo sceglie come quartier generale per l'allestimento dei suoi lavori...

Del 2003 è la prima produzione discografica di “Tarantavirus”. Lavoro che rivisita la musica tradizionale salentina in chiave elettronica. Sette le edizioni, per un totale di tre produzioni discografiche.

Il lavoro di 11/8 Records ha inoltre visto la creazione di colonne sonore per Play Station, Filmografia Giapponese (Miazaky – Castello Errante, Gundam il Guerriero...), Toyota, Gatorade, Gazzetta del Mezzogiorno, Fiorucci, ecc...
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Strana terra il Salento, la Puglia, che ha potuto e può vantare come suoi, i migliori nomi della cultura internazionale ma non fa nulla per accoglierli per rendegli agio, molti di loro sono costretti ad andar via per essere poi "accolti" e "rivendicati" dopo esser morti.
Un ragionamento il nostro che non vuole essere un semplice atto di auto-celebrazione, ma una esposizione di fatti veri e reali per comunicare la nostra delusione rispetto al mancato riconoscimento artistico professionale che sentiamo in questi giorni di subire.

Con rammarico sentiamo di dover rifiutare l'invito rivolto a Cesare Dell'Anna, dal Festival “La Notte della Taranta” che, dopo un mese di “tira e molla”, decide di "convocarlo" in qualità di ospite (???). La proposta - a "riconoscimento" della sua arte e della sua professionalità – è di eseguire quattro (!!!) battute di “intro” su un pezzo di repertorio sul palco del concertone finale a Melpignano, diretto e curato dal Maestro Goran Bregović,  che avrà la durata di tre ore. Scappa da ridere! Tutto questo ci sembra abbia il sapore di una provocazione, alla quale  rispondiamo: “No, grazie!”. Meglio rinunciare ad un'"invito" che non riconosce il valore e la storia sinora seminata e che addirittura potrebbe danneggiala.
Un grato riconoscimento lo dedichiamo comunque a Sergio Blasi che sempre ha espresso la stima e la fiducia nella presenza professionale di Cesare.

A voler disdegnare in questa sede le varie produzioni nate nel corso degli anni all'interno del circuito del Festival e che, a nostro avviso, avrebbero potuto portare alla realizzazione di rapporti professionali più costruttivi e collaborativi.
A volersi stupire poi sulle grandi realtà pugliesi che fanno girare i denari nella nostra “magica Puglia”, non vogliamo dimenticare di chiedere pubblicamente, come si fa ad entrare nelle grazie di quella ristrettissima moltitudine di direttori artistici, facenti riferimento al famoso Ente Culturale (Puglia Sounds), per poter comprendere in base a che tipo di curriculum viene considerato un gruppo “rappresentativo della Puglia”, a discapito di altri, che mai vengono presi in considerazione e che spesso presentano la caratteristica indiscutibile di “rappresentatività”.
Per poter comprendere che forse curriculum, esperienza professionale e risposte del pubblico non sono sufficienti a farti candidare ad entrare nelle compilation in distribuzione con le più famose testate specializzate, essere presenti sui palchi del 1° maggio, Auditorium della musica vari, fiere e festival nazionali ed internazionali, tournèe all'estero organizzate ad hoc, tutto a chiamata diretta ...

La risposta che riusciamo a darci è una sola e già sentita: la libertà non ha prezzo!

11/8 Records
Marinella Mazzotta, Cesare Dell'Anna, Marco Marenaci

2 commenti:

  1. Condivido in toto.
    Aggiungo anche che questo non accade solo nell'ambito musicale ma in molti altri ambiti della cultura (Teatro, cinema, editoria, ecc.).
    La libertà creativa e di pensiero che non si lascia incanalare in rapporti di "clientela" o di acritica accettazione dello status quo, che non non partecipa ai loro disegni ed alle loro furbizie culturali, fa paura e viene isolata. Se non sei come piace a loro , non avrai mai la possibilità di partecipare a quei circuiti che ingurgitano denaro pubblico indirizzato al rinnovamento ma che fanno finto rinnovamento per salvaguardare l'esistente a loro vicino.

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  2. Eh che dire. Non c'è molto da dire.
    E che non si rientra in Certe Narrazioni purtroppo,
    E allora ce la dobbiamo raccontare tra di noi, come è giusto che sia, la storia.
    E quelli hanno bisogno del Brand Grandi Eventi.
    La Coop sei tu. Seeee, e mo vène Natàleeee!!!
    Cesare e tutti degli 11/8 continuate così
    E basta. Facciamolo prima di tutto per la nostra vita
    e per il senso della vita. Lasciamo perdere LalliGalli e il Divertentismo Narratologico (O Narrazionale? Narrativo forse? BOh ...no, magari direi antani con scappellamento a destra, però.
    Quello è rRòbba Lòro. Sopprattutto Loro. O forse soprattutto rRòbba. Maiuscole e Giochi di Parole di Rito. Buona fortuna, buon lavoro e buona Vita.

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