martedì 5 giugno 2012

L'amore ferito

Raccontare l’amore, è cosa degli scrittori. Cosa non mia dunque... L’amore è cosa astratta se passi in certe vie della città abitate da donne costrette dentro piccoli spazi a far merce della propria bellezza. Ieri, attraversando quelle stradine sulla “cinta” delle Giravolte ho pensato se mai quelle donne hanno piacere? Se mai si innamorano? Se mai la normalità potrà far parte del loro sentire sentimentale... Una riduzione in schiavitù che ferisce profondamente la psicologia oltre che il corpo di chi è costretta, prigioniera di un meccanismo che appare, nella sua superficie rappresentativa, “normale”. Già, quei piccoli appartamenti sono apparentemente senza sbarre, con consuetudini conviviali oltre che organizzative che precedono e seguono le ore a “luci rosse”. Giocano, ridono, ferme al sole della domenica, si truccano, si preparano e tutto appare velato dalla “gioia”, da una leggerezza che solo nel “letterario” può essere descritta come tale. Per il resto è ferita. Solo ferita...

Nessun commento:

Posta un commento