venerdì 29 giugno 2012

Sophia, nel paese della meraviglia

Oggi, venerdì 29 giugno, alle 20.30, s’inaugura a Corigliano d’Otranto “Sophia nel Paese della Meraviglia”, parco filosofico 3.0 che rimarrà aperto (visitabile il sabato e la domenica) nei mesi di luglio e di agosto.
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Corigliano l’ho scoperta vagabondando, capitato lì nella mira d’un giorno senza meta di un epoca ormai remota. Era d’estate ed erano le ore della controra. Ero solo. Io e il teatro. Il Teatro dei luoghi  la sontuosità della pietra e insieme quel rigore dell’umiltà contadina che  tessono il nostro abitare, lo rendono unico, dentro quelle filature di senso, che solo la Storia sa portare scrivendo i destini.
Corigliano d’Otranto adesso è perla in questo Salento ammaccato dall’ubriacatura del marketing territoriale. E come ogni perla sa fare sottrazione di senso per arrivare al senso: al profondo significare,  nell’interpretare le necessità del Tempo.
Corigliano è laboratorio, “città ideale” che apre la Corte ai pensamenti artigiani che mettono la maestria a servizio della conoscenza.
Un piacere, che solo gli illuminati e i semplici comprendono, accolgono, facendo occasioni. Il Teatro dei luoghi s’è fatto maturo, adesso spolvera ciò che è sedimentato e sa vestirlo, renderlo ancora intrigante, unico, dando voce all’Anima.
Ah! quel sogno, quel desiderare, quel continuo cercare ha trovato Casa. E orecchie anche,  capaci d’ascoltare. E’ così che un Sindaco - in una democrazia ormai troppo a/normale - diventa Magnifico di una  corte che il Rinascimento sa coniugarlo al presente.
Già, Corigliano è scena (il Salento è scena), Corigliano pensa (il Salento dovrebbe pensare). Corigliano è meraviglia (il Salento potrebbe tornare ad esserlo, se solo sapesse custodirsi).
Corigliano s’inventa in minore, al riparo, e, greca nella grecìa mette le mani nella filosofia per ri-trovare affinità di Terra e di pensiero, se possibile, se si accetta di prestare spazio all’ascolto delle domande che ci abitano.
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Meraviglia è la  parola chiave.
E da dove nasce la Meraviglia? Come fare ad incubarla nella sua densità d’occhi e di stupore? Questo si son chiesti imbastendo l’opera Ada Fiore la sindaca, Antonio Lupo Pendinelli attore-regista e direttore artistico, la mentore Graziella Lupo Pendinelli, l’artista del corpo in immagini Mina D’Elia, i giovani pensatori del liceo classico “F. Capece” di Maglie, i giovani tecnici-artefici dell’IISS “Enrico Mattei” di Maglie che - pensando, pensando - insieme, han dato corpi, mani, idee a Sophia.
La tecnologia è venuta in aiuto, quella d’uso comune e quella re-inventata così come capita quando il laboratorio s’accende di virtù. E il campo di ricerca s’è fatto veggente, anticipatore, ha saputo trovare soluzioni capaci di far parlare un albero, d’accendere un segnale al passaggio, di dar voce a chissà cosa... Toccherà recarsi in visita per andare in fondo alla questione, lucidando gli occhi, lavandosi ben bene da ogni resto di consuetudine per approfittare fino in fondo della Meraviglia!

1 commento:

  1. toccherebbe andarci, anche a fari spenti, anche vagabondando alla controra; ma non solo a Corigliano perchè tutto il salento è Teatro dei luoghi.
    Comunque onore e merito a Corigliano ed ai suoi amministratori

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