sabato 23 giugno 2012

Semeraro e il Lecce

Pare (sia chiaro, quel “pare” è un eufemismo) che il patron dell’U.S. Lecce, Giovanni Semeraro appena divenuto “ex”, abbia slacciato i suoi rancori e giunto al passaggio di mano si sia tolto il gusto di “mandare a quel paese” (anche questo è un eufemismo) la città e i suoi tifosi. Bravo! Bravo! Ogni tanto ci vuole uno con le palle (perdonate l’eufemismo)! Uno che ha il coraggio di dire a Lecce e ai leccesi: “Questa non è una città da Serie A”. Un grande, uno completamente controtendenza. Un “moderno” nell’era dei “contemporanei” che vorrebbero farsi Capitale del “chi più ne ha più ne metta” senza considerare che per far ciò bisogna farsi un ... (qui, evito l’eufemismo) da non immaginarselo... Altro che lavatrici al nuovo nuovo Museo del “non so che”. Altro che il Sedile nuovo nuovo inaccessibile. Altro che il nuovo nuovo inutile se non è vita, non è condivisione, non è vera cultura... Non è necessità.

1 commento:

  1. Si, come quando fece la fusione per incorporazione, veramente bel coraggio, grazie ci teniamo le lavatrici!Interesse personale a quello della città sempre!poi se parlate bene perchè ha finanziato la vostra culturella da salentini tarantati, ne avremmo fatto a meno!

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