Come in una fiaba, le note del basso elettrico di Federico Pecoraro recitano il prologo, la
evocano in apertura i lievi tocchi della batteria di Dario Congedo e del pianoforte di Dorian Dumont; l’altro tempo, quello della Storia, per un momento
rimane fuori. Il teatro è teso nel tentativo, fa sfida, accudisce ogni incanto,
da tregua. “Don’t quit”, non mollare!, sussurra chi cerca nel creativo la via
d’uscita del proprio sentire, per dare voce, linea espressiva all’inquieto che sempre
abita i sensibili.
E di sensibilità è fatta la musica, di ascolto profondo tra
chi la interpreta. La giusta miscela del suono viene dall’accogliersi e dal
donarsi reciproco; rispetto e attesa completano qualsiasi partitura. Un’energia
speciale, contaminante, se ti abbandoni, sospendi il giudizio, ascolti. La
musica parla? Sì, parla! Come in un libro raccoglie “note a margine”, misura la
memoria dei luoghi nel confronto con la nostalgia. Si pone domande, sempre,
oltre ogni contraddizione.
Non mollare, don’t quit! anche se le risposte non vengono, se
non finisci il compito dato, tutto matura nella costanza della ricerca, nell’esito
del suono... E la magia di un parco innevato a New York si concretizza in un
tappeto di suono: quella solitudine la ritrovi, intera, regale, nel divenire
delle note Così m’è parso, ieri, sabato 2 febbraio, ascoltando, a Novoli, nel
Teatro Comunale, per " la presentazione del nuovo disco di Dario Congedo, “Don’t quit”,
appunto, Novoli Sounds Good,prodotto
dall’etichetta Workin' Label, per la distribuzione di I.R.D.
#mauromarino
#tornoallepersone
#tornoallepersone