giovedì 26 gennaio 2012

Custodisco Levi

"A seminare cresce". Così mi disse uno, m'ero invaghito di Primo Levi e le letture "scure" della Shoah riempivano tutto il tempo del possibile. Quell'orrore, la compagnia di chi l'aveva subito, l'ho scelta per formarmi e l’interrogativo tra l'essere "sommerso" o "salvato" ha scandito il tempo del crescere, monito all'essere creativo, attento, sempre nell'allerta. È questo l'aver memoria di ciò che è stato, essere, esserci, soprattutto. Un numero anch'io lo ho tatuato nell'incavo del braccio. Il non sapere, la prigionia ha avuto altre catene e il tentativo del sogno altri a soffocarlo. E' capitato a me e a molti della mia generazione. Poi il monito è tornato, stimolo al cambiamento, al liberarsi dalla soggezione e il sacrifico di quelli è diventato motore. Vita... La compagnia di Levi, la sua scomparsa suicida la custodisco. L’ho presente a suggerire ancora che, resistere è la pena che ci tocca... resistere!

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