martedì 17 gennaio 2012

Il de profundis di Max

La domenica posso guardarmi intorno, a sera, sono andato a Novoli! Oggi, già i cavalli saranno cenere, ma ieri l'altro, con le luci del tramonto erano un bel guardare messi lì, a far decoro e segno, sulla grande pira di fascine. Un via vai, in quella verticalità, che la piazza sembrava ampliarsi, la via: le scale d'ulivo che legavano terra e cielo, in bell'ordine. Poi, con la mia lei, a braccetto, siamo andati a veder le cose dell'artista Paladino, era un pò presto, la Drogheria delle Arti ancora vuota, un passaggio al teatro che ospitava un gruppo di musicisti, poi un punch con Maurizio il custode-macchinista e il “sempre presente” Massimino, testimone e reporter militante di ciò che accade in questa terra. Mario Cresci il fotografo "designato" a spasso a catturare immagini, quelle di Uliano Lucas facevano recinto nell'ex mercato mutato in galleria dove siam tornati per ascoltare affascinati e sgomenti il de profundis del Salento culturale recitato dal pittore Max Hamlet Sauvage. Già... Che questo è!

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