sabato 28 gennaio 2012

Terre-motus

Io temo, penso, poi dormo... Già, rimbocco le coperte e quando accade penso alla danza della terra. Già la terra, la nostra cara culla... Cara!? Non più, visto che della terra siam stati capaci di far tutto. Soprattutto “deriderla”. Con i nostri metri, l’abbiamo misurata, divisa, posseduta. Senza mai chiedere permesso. L’abbiamo violentata, depredata. L'abbiamo nominata e le abbiamo cambiato i nomi, tingendola di bandiere. L’abbiamo esplosa con le guerre e col cemento. Mai, abbiamo chiesto. Noi, con la nostra supponenza, noi di qui poi!, d’Europa, meglio non parlarne... ché i mali che abbiam prodotto adesso muovono la coda e tornano... Ci colpiscono. Dovevamo pur scontarlo prima o poi il guasto del sogno coloniale. O pensavamo che era gratis? No, nulla è gratis... Nulla! Tutto torna ed è proprio questa Crisi d'oggi, l’epilogo: l’uomo bianco, lo "speciale europeo" è chiamato alla ritirata. Questo penso, poi, mi sveglio.

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