È di venerdì
l’annuncio: con un post su facebook, l’assessore alla cultura Gigi Coclite, dal
Salone del libro di Torino, ha comunicato la nomina della Città del Libro 2017.
È Lecce, la nostra città!
Un bel traguardo per
chi ogni giorno, investendo la propria energia, lavora per la costruzione di
una città della cultura e della conoscenza dove il “bene comune” trovi valore
nella bellezza e nell’equilibrio della relazione tra Cittadino e Istituzioni
promuovendo un “senso civico” diffuso, virtuoso e ispirato. Un lavoro faticoso
e difficile spesso “tradito” e mortificato.
Va riconosciuto
all’assessore Coclite, un impegno speciale, in questi anni, nella promozione
del libro, della lettura e delle esperienze autoriali, un lavoro portato avanti
con stile e con creatività contando sulla
collaborazione dei tanti operatori culturali attivi nella nostra città; un esempio,
il ciclo di incontri “Tra musica e parole” realizzato dall’Amministrazione con
le associazioni “Lecce Legge” e “Nireo” che hanno avuto luogo al Must
coinvolgendo direttamente i lettori nella “promozione” delle loro passioni
letterarie.
Mercoledì 11 maggio,
ho assistito ad una particolarissima azione di lettura a più voci di un opera della
misteriosissima Elena Ferrante, il titolo del libro “L’amica geniale”: la
storia di due donne e soprattutto la storia di un amicizia. La particolarità di
questa lettura pubblica è nel luogo: la sala teatro della Casa Circondariale di
Borgo San Nicola, interpreti sei detenute della sezione di massima sicurezza. Un
momento di ascolto straordinario. Il libro s’è fatto, per le protagoniste
dell’esperienza, il “medium” di un altro percepirsi nel tempo della detenzione;
per noi, l’occasione di una riflessione sul valore del libro e della lettura
nei percorsi di cura, di riabilitazione e di inclusione sociale.
Un libro è uno
scrigno, la lettura muove, sollecita il pensiero e diventa sempre pretesto per
l’approfondimento della conoscenza di se stessi e della relazione di se stessi con
il Mondo, un atto “solitario” che però può mutarsi in atto corale, condiviso,
come è accaduto per “Leggere dentro” l’iniziativa a cura dei Cantieri Teatrali
Koreja (per Itinerario Rosa) prima citata e come accade, ogni giorno, nelle
tante iniziative che trovano nella nostra città, numerosissime occasioni di
scambio e di crescita comune.
Quotidianamente,
scorrendo le pagine culturali dei nostri giornali, scopriamo di quanto intesa
sia l’attività che trova nel libro il motore e il motivo del fare culturale:
incontri con l’autore, letture a voce alta, la nascita di piccole biblioteche
private aperte al pubblico (l’ultima inaugurata nelle scorse settimane all’Ammirato
Culture House), le animazioni in biblioteca e via via fino a chi guarda ai
neonati per farne dei potenziali lettori. Ma molto c’è ancora da fare facendo
leva sulla buona volontà di chi disinteressatamente e con passione si mette al
servizio del libro.
Il "titolo-laboratorio" di Città del Libro pare perfettamente
a “misura” della nostra possibilità ideativa e operativa. Un titolo che certo
può essere fecondo e generativo di nuovi lettori (la Puglia e il Sud hanno
numeri bassissimi in questo senso) se si saprà puntare sul valore maieutico
sempre insito nel libro.
Ben vengano i grandi autori ma sono auspicabili anche
iniziative volte a rafforzare l’operatività già attiva in città e nella nostra
provincia. In questi giorni Tricase e Lucugnano (luogo di Casa Comi) saranno
scena della seconda edizione del festival letterario “Armonia” diretto da Mario
Desiati; poi, c’è la rassegna nazionale degli autori e degli editori di Campi sempre sul bilico del “forse”…
Il titolo-laboratorio “Città del Libro” è un
ottimo stimolo per continuare a riflettere sulla nostra città, sul Salento e
sul perché Lecce è (nei fatti) città d’arte e di cultura molto più di altre
città italiane. Una riflessione più volte avviata e interrotta ma mai veramente
maturata con scelte pienamente titolate alla cura e alla tutela del patrimonio,
artistico, culturale, autoriale, esperienziale che la Città – al di la di tutto
– riesce a custodire e ad ispirare.
Mauro Marino - La Gazzetta del Mezzogiorno 15 maggio 2016
Ben detto Mauro!
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