di Mauro Marino*
Buona idea quella delle “Vie Bodiniane” progetto preso in
esame dall’Assessorato alla Cultura della Citta di Lecce di Fabiana Cicirillo, su
proposta del consigliere comunale Gabriele Molendini e dello studioso
Alessandro Cannavale; in realtà,un’idea già presente nella vita culturale della
città, avviata e praticata dalle passeggiate letterarie promosse,negli scorsi
anni,dal “Centro di ricerca PENS: Poesia Contemporanea e Nuove
Scritture” del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento.
Incontri corali e itineranti che hanno coinvolto molte voci di lettori (anche
quella del sindaco Carlo Salvemini sotto le mura del Castello di Carlo V°) e
associazioni culturali ricordando Vittorio Bodini (nella prima edizione), Carmelo
Bene e Vittorio Pagano creando assonanze, evocando rimandi tra i versi, le
esperienze di vita e i luoghi della città.Significativa in questo senso è stata
anche la passeggiata dedicata a Edoardo De Candia in occasione della retrospettiva
a lui dedicata nel 2017.
“La città e i suoi
artisti” questa la chiave per raccontare Lecce, per dare sostanza alla sua
Storia e alle storie che l’hanno resa ciò che oggi è; per concretizzare un’immagine
altra della nostra città, per ritrovare e dare contenuto ai luoghi oggi preda
di un distratto via vai senza meta; per invitare cittadini e visitatori ad
esplorarla oltre le consuetudini della passeggiata cittadina che “inonda” il
corso lasciando deserte le vie circostanti.
Tanti sono i poeti,
gli scrittori, gli artisti che hanno abitato Lecce, che l’hanno celebrata
“amata e odiata” con i loro versi e le loro opere: Carmelo Bene ha vissuto la
sua adolescenza e la prima giovinezza in via degli Antoglietta; percorrere le
vie di Vittorio Pagano e di Rina Durante ci aiuterebbe a uscire dal recinto
della città vecchia; con Edoardo De Candia arriveremmo fino a San Cataldo… Nomi
che evocano altri nomi tracciando una linea che dal passato ci porta ad un
presente pieno di esperienze di fare creativo. Ciò che auspico è una chiarezza
di metodo e di prospettiva nella messa in opera del progetto delle “Vie
Bodiniane”, non un episodio ma la leva di un ragionamento
complessivo sulla città per rendere la città stessa patrimonio condiviso oltre
la retorica, oltre l’episodicità e la superficialità. Un lavoro da ideare in
maniera partecipata coinvolgendo nella sua ideazione e messa in opera il “corpo
pensante” della nostra comunità.
*Gazzetta del Mezzogiorno, Martedì 14 gennaio 2020
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