di Mauro Marino*
Democratopia si declina nel secondo “bid book”
con “Noi scegliamo”: la città sperata da Lecce 2019 diviene palestra di
democrazia attiva e partecipata. Siamo ai primi esercizi e ci si accorge che il
margine è stretto, scorticare le vecchie abitudini non è facile, intanto, ci si
attrezza… Il Forum dei sostenitori - parte attiva nella governance del processo
attuativo della candidatura, presente nella Fondazione con suoi rappresentanti
nel Consiglio dei Fondatori e nel Consiglio d’Amministrazione - ad oggi unisce 202
tra enti pubblici e privati.
Un piccolo “numero”, se
rapportato alla vastità del territorio coinvolto nel processo di “Reinventare
Eutopia”: l’intero Salento con Brindisi; l’intera Puglia se consideriamo il
supporto che la Regione dà alla candidatura e l’adesione al Forum del Comune di
Bari. Necessario allora è continuare nell’opera di sensibilizzazione degli
scettici e di coinvolgimento delle tante persone affezionate all'idea che questo
“pezzo di Sud” possa divenire una Capitale Europea. Un processo avviato utile alla
città al di là della sua designazione. Nel “bid book”, c’è un ipotesi di futuro
da coltivare e far crescere a garanzia della particolarità di una terra da
sempre aperta all’ascolto, all’accoglienza e al passo lungo della “pazienza”.
I prossimi sono giorni
cruciali, giorni di attesa, lunedì 6 ottobre la città si trasformerà in un laboratorio,
il fare riempirà le strade, questo l’invito dello staff di Lecce 2019 a cui il
Forum dei Sostenitori si associa mettendo in campo la sua forza operativa. Un
giorno per saggiare e verificare l’adesione della città al progetto della
Candidatura. Realizzare l’obiettivo è una straordinaria opportunità per dare
slancio ad un’economia ferma e per dare senso al sentimento di una comunità che
negli ultimi decenni ha più volte mostrato di aver perso la mira del futuro.
Una comunità che ha bisogno di crescere, di definire un senso di
responsabilità, di vicinanza e di cura del Bene Comune spesso ferito
dall’indifferenza e dall’incuria. L‘unità di una cultura proviene dal sistema
di speranze che in essa viene delineato. “Energia” e “speranza” sono dunque il
motore, il motivo dell’essere in gara. Pensare, progettare e fare devono
divenire un tutt’uno per consegnare all’Europa ciò che si è promesso. L’Agenda
Politica e l’Agire Civico devono trovare armonia, accordarsi per elaborare l’essere
un unico “noi” e per poter porre rimedio alla “mancanza di fiducia” nelle virtù
cittadine spesso sconosciute, tradite, poco valorizzate… per dare energia al
processo di costruzione della Capitale della Cultura Europea. Lo scetticismo è
certamente un danno e il lavoro di chi crede nella possibilità di uno sguardo
altro e nuovo sulla città e sul suo territorio deve puntare ad alleviare quel sentimento, portandolo a
declinarsi al plurale. Una bella scommessa che ci chiama tutti a lavoro.
*Fondo Verri
Forum dei sostenitori
di Lecce 2019
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