In questi giorni con Spagine abbiamo
voluto rieditare in stampa anastatica la ricerca di Domenico Maurizio Toraldo
“Il Teatro di Novoli. Un secolo di storia”. Oggi il Comunale Novolese –
temporaneamente chiuso per lavori di miglioramento tecnico - è oggetto di
dibattito… Quello che segue è il mio contributo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno
di martedì 21 giugno 2016.
È sempre complicato intervenire nello
specifico di un dibattito che interessa una comunità cittadina, ma le “cose”,
quando riguardano la cultura e i suoi contenitori, riguardano un po’ tutti,
specie se, la comunità interessata è al centro, almeno una volta l’anno (ma è
solo per esagerare che scrivo questo, certo non è così) della cronaca culturale
locale e nazionale. Parlo di Novoli, luogo della grande Focara d’autunno e del
dibattito che in questi giorni riflette sull’attribuzione del Teatro Comunale a
Mario Teni, un commediografo locale. Ci sono molti esempi di Teatri Comunali intitolati
a personaggi più o meno noti, non guasta, ma ragionando intorno alla natura del
teatro novolese percepisco la possibilità di un diverso operare in questo
senso.
Credo che la materia dello scrivere e
del fare teatro sia il “fuoco” che arde nel drammaturgo e soprattutto nell’attore
quando, in scena, porta in dono se stesso al pubblico. Quale migliore occasione
allora per dedicare proprio al Fuoco (e all’attore) il teatro novolese? Un
legame con l’Evento di Gennaio che si ripeterà ogni volta che il nome del
teatro verrà citato per annunciate una rassegna, uno spettacolo, un
appuntamento, una produzione.+
“Teatro del Fuoco”, mi pare “suoni”
bene, specie in questa nuova fase della storia del Comunale novolese divenuto,
con l’iniziativa di Teatri Abitati, residenza di due importanti realtà
territoriali: Factory Compagnia Transadriatica e Principio Attivo Teatro
esempio virtuoso, le due Compagnie, di fare teatro e di fare comunità teatrale.
Realtà, che con le loro produzioni calcano i teatri nazionali e internazionali
riscuotendo successi, premi e riconoscimenti. Due realtà tese non solo alle
loro produzioni (e un teatro è importante se è luogo di produzione e non solo
di rappresentazione) ma soprattutto alla proposta di Cartelloni capaci di dar
pregio e unicità al Comunale, attraendo pubblico da tutta la provincia leccese
e non solo.
A Mario Teni si potrà dedicare ad
esempio la bellissima saletta di esposizione posta in alto, sul loggione, che
rappresenta una possibilità importante e bella di esposizione, un fiore
all’occhiello del teatro se animata con gusto e creatività.
C’era un tempo, la buona abitudine,
di issare targhe sulle mura dei teatri per ricordare le persone legate al
lavoro della scena. Le targhe commemorative, i monumenti, i busti in marmo -
come scrive Hermann Hesse nel suo straordinario “Pellegrinaggio in Oriente” -
servono a rallentare il cammino delle persone, a destare e a tramandare
memoria, sostando al loro cospetto. Mi auguro allora, che sulla facciata del
teatro possa essere posta una targa per ricordare Teni e quanti altri hanno
contribuito alla storia culturale di Novoli e del suo bel teatro.
*Operatore culturale
Fondo Verri
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