martedì 6 dicembre 2011

Le &dizioni clandestine di léandro G. càmiless

Ecco l’editoria d’arte! Un libro è oggetto di scoperta. Un libro, nelle mani dei maestri “facitori”, diventa scrigno di bellezza. E la “bellezza”, sapete, è cosa “segreta”, data ai pochi che la sanno custodire. Così è quando l’oggetto tesse cura e sguardo, incrocia i nodi del fare, delle esperienze autoriali, trovando i fili di percorsi che, nell’Incontro, si compiono nell’Opera. Gli occhi in cerca, lo stupore si palesa nel voltar di pagina. L’enigma, chiama e, la lettura, svolge le trame. “La perfezione e l’imperfezione sono in realtà soltanto modi di pensare” leggiamo parole di Baruch Spinoza, accompagnano l’impresa della casa editrice “lèandro G. càmiless&dizioni clandestine” che oggi, mercoledì 7 dicembre, alle 17.30, nella Sala Open Space di Palazzo Carafa, presenta il volume “Codice ‘c”, dissertazioni cartesiane a cura di Léndaro G. Càmiless con gli interventi di Antonio Basile, Tiziana Dollorenzo Solari, Alessandro Laporta e Maurizio Nocera. La casa editrice che avrà cura di “libri e non solo libri, da leggere, guardare e toccare” è “il frutto della semina di precedenti imprese”, “luoghi” che hanno inteso “restituire centralità al fare rinascimentale per unire, confrontare e mischiare saperi”: l’Incontro-Opera, artefice di pensiero. R-innovatore di senso! Ah quanto ce n’è bisogno, ora che potremmo trovare la parentesi povera d’un diverso consumare il Tempo che c’è dato. Dopo lo svuotamento risapere pagine da sfogliare, lentamente sfogliare, andando in cerca tra i righi di ciò che solo il contemplare può portare in dono. Così è “Codice ‘c”, un volume oblungo, conta 468 pagine, tirato in soli 400 esemplari, le prime 50 copie sono corredate da un’opera grafica originale di Donatella Stamer, impressa nel mese di giugno con torchio a stella “17” delle Officine Lazzarini di Urbino. La culla marchigiana delle mani, la città ideale dove, quelle, le dita, si mischiarono ai mattoni per fare la meraviglia, tentando visioni nell’intrico del “buio”. Quel buio, abitato da fiere, da mostri guardati da palazzo Ducale, è fiaba in quest’oggi senza morale, senza recinto, senza Arte. E allora ecco che “la missione è quella di (tornare a) diffondere la pratica della ricerca attraverso i vari linguaggi dell’uomo, perchè possano parlare le opere degli incisori, dei disegnatori, dei musicisti, dei poeti, dei letterati e dei maestri del pensiero...”. “Augurandoci di aver detto qualcosa, lasciando perdere il racconto proprio perchè la verità si dice, non la si racconta”, così son quelli delle “&dizioni clandestine” e occhio a quella “&”! Vuol dire molto!

3 commenti:

  1. Ciao Mauro, sono gianni, vedo che sei ripartito con nuova veste ma non hai più tutti i post precedenti e siccome è un peccato ti segnalo questo sito che ti permette di esportare tutto creando solo un nuovo blog - io l'ho fatto ed ecco il risultato:
    www.cappellaiomato.altervista.org

    mentre qui sotto il link con le info per recuperare tutto:
    http://blog.altervista.org/it/importare-da-splinder-a-wordpress-su-altervista/

    RispondiElimina
  2. Sai che non riesco a farlo! Ho tentato come dice di fare splinder ma a vuoto...

    mi dai una mano?

    RispondiElimina